IL MITO DELLA CAVERNA DI PLATONE. LA SCELTA TRA L’ OSCURITA’ E LA LUCE

  • Il mito della caverna di Platone è uno dei più conosciuti della  filosofia greca.
  • Non solo ha influenzato lo sviluppo della filosofia e della psicologia, ma ha anche segnato il modo di pensare della società occidentale. Ha inoltre moltissime analogie con diverse dottrine orientali secondo le quali l’ uomo non ha nessuno peccato da espiare,  è già perfetto così com’è  e deve solo risvegliarsi per riconoscere la propria natura più profonda.  Questo  mito è una metafora perfetta che tenta di riflettere la duplice realtà in cui tutti viviamo, la divisione tra spirito  e materia e indica anche la strada per uscire dal buio e ritrovare la luce.

Ecco perché in questi tempi di post-verità, dominato dalla tecnologia, dal mondo virtuale dei social  e dall’ addormentamento collettivo il mito della caverna di Platone è più attuale che mai.

IL Mito della caverna

Platone (per bocca di Socrate) immagina gli uomini chiusi in una caverna, gambe e collo incatenati, impossibilitati a volgere lo sguardo indietro, dove arde un fuoco. Tra la luce del fuoco e gli uomini incatenati vi è una strada rialzata e un muricciolo, sopra la strada alcuni uomini parlano, portano oggetti, si affaccendano nella vita di tutti i giorni.  Gli uomini incatenati non possono conoscere la vera esistenza degli uomini sulla strada poiché ne percepiscono solo l’ombra proiettata dal fuoco sulla parete di fronte e l’eco delle voci, che scambiano per la realtà. Se un uomo incatenato potesse finalmente liberarsi dalle catene potrebbe volgere lo sguardo e vedere finalmente il fuoco, venendo così a conoscenza dell’esistenza  degli uomini sopra il muricciolo di cui prima intendeva solo le ombre. In un primo momento, l’uomo liberato, verrebbe abbagliato dalla luce, la visione delle cose sotto la luce lo spiazzerebbe in forza dell’abitudine alle ombre maturata durante gli anni, ma avrebbe comunque il dovere di mettere al corrente i compagni incatenati.  I compagni, in un primo momento, riderebbero di lui, ma l’uomo liberato non può ormai tornare indietro e concepire il mondo come prima, limitandosi alla sola comprensione delle ombre.

caverna

Nel mito della caverna la luce del fuoco rappresenta la conoscenza, gli uomini sul muricciolo le cose come realmente sono (la verità), mentre la loro ombra rappresenta l’interpretazione sensibile delle cose stesse (l’identificazione con la mente).   Gli uomini incatenati rappresentano la condizione ordinaria di ogni individuo, condannato a percepire l’ombra sensibile (l’ Ego – la Mente) dei concetti universali (la Verità), ma Platone insegna come l’amore per la conoscenza (la filosofia stessa) possa portare l’uomo a liberarsi delle gabbie incerte dell’esperienza comune e raggiungere una comprensione reale e autentica del mondo.

La via d’ uscita

Questo è il mito e il suo insegnamento, volendo fare alcune ulteriori riflessioni, bisogna prendere atto che la maggioranza delle persone preferisce rimanere nella stato di ombra piuttosto che ricercare la luce.  Le abitudini , l’ omologazione con gli stereotipi collettivi,   le credenze familiari, e con le proprie tradizioni che ci fanno infatti sentire al sicuro.

Il bisogno di sicurezza è infatti uno dei bisogni fondamentale dell’ uomo.

Ecco perché quando si intravvede un raggio di luce che ci costringe ad analizzare la realtà da un’altra prospettiva, la paura prende il sopravvento e porta a comportarsi come i prigionieri, negando la nuova realtà.

LIBERI

Liberarsi dalle catene, quando queste continuano a tenere legati gli altri, è di solito un processo emotivamente complesso.  Non è facile ribellarsi quando c’è una dinamica sociale consolidata di cui facciamo parte da molto tempo.

Il primo passo è come sempre quello di rendersi conto della propria situazione di prigionieri, per questo i miti e le storie hanno così tanto potere, perché insinuano un dubbio che incrina le proprie convinzioni personali.

E se esistesse veramente una realtà diversa ?  E se fosse veramente possibile uscire dalla prigione e creare nuove possibilità di vita ?

 Queste sono domande che possono avviare un “processo di liberazione” per disentificarsi dalle convinzioni che fino a quel momento facevano parte della propria personalità.  Certo all’ inizio questo può generare un certo disagio, non è infatti cosa semplice scegliere di abbondare il porto delle certezze e della sicurezza per avventurarsi in mare aperto.

Ma una nave non è stata costruita per rimanere nel porto.

Non bisogna lasciare prevalere paura, la meta finale è una libertà che porta una grande gioia di vivere, e il successo nella vita in tutti i suoi aspetti. Inizia con delle piccole cose, cose semplici che si possono applicare subito, cambia alcune abitudini, cerca nuove strade, qualcuno che ti possa aiutare a fare il primo passo, inizia un percorso personale, conoscerai così nuovi compagni di viaggi che ti possono dare fiducia e forza.

Scegli di vivere, l’’ Amore e la Conoscenza possono renderti libero.

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