COME TROVARE IL PROPRIO POSTO NEL MONDO

Dentro ognuno di noi abita il bisogno di tracciare una propria strada, di trovare un  proprio spazio vitale. Tutti ne abbiamo uno, tutti dobbiamo cercarlo. Che esso sia un luogo dove abitare o il lavoro per il quale preghiamo di essere assunti o il ruolo di genitore che speriamo di riuscire a diventare o il cuore della persona presso la quale vogliamo stare per il resto della nostra vita, tutti abbiamo il nostro posto.

Ma è più di questo: non è solo una questione geografica, si tratta di trovare la nostra dimensione, ovvero una condizione che sia nostra, che sia della nostra misura e alla nostra altezza, che sia adeguata a noi e non il contrario, in sintesi il ” nostro posto nel mondo.”

E’ un viaggio difficile e all’ inzio bisogna partire con un mappa che indichi il percorso. Non è certo una cosa che si possa trovare facilmente, ma dalle tradizioni filosofiche e spirituali ci pervengono molte informazioni che possono essere di grande aiuto, specie in questo momento di grande caos in cui sono venute meno molte certezze .

Le antiche tradizioni spirituali sia d’ oriente che d’ occidente indicano tre tappe fondamentali dell’ evoluzione dell’ essere umano

Vengono chiamate stanze, la prima  è detta la via del dolore, in cui si trova la maggioranza delle persone, a cui segue la via del viandante o del pellegrino che accortosi (  spesso dopo un’ esperienza molto dolorosa) di una possibile via d’ uscita dalla sofferenza e della presenza di qualcosa di più elevato che dia un senso alla propria esistenza , inizia il suo viaggio di ricerca nella “ terra di mezzo” rappresentata dagli antichi cammini iniziatici come il famoso Cammino di Santiago di Compostela, oltre che ai testi  sacri e quelli immortali come la Divina Commedia e la Bhagavadgītā.

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In particolare la tradizione Induista,  ad esempio, individua 5 cause da cui nasce la  sofferenza la cui conoscenza permette quindi all’ uomo di incominciare ad allontanarsi dal dolore e liberarsi dalle proprie catene .

Queste cause che tengono l’ uomo in schiavitù si chiamano Klesa è la prima è rappresentata da Avidya : Ignoranza. 

Paradossalmente in questo momento in cui grazie alla rete internet tutta la conoscenza è a portata di mano aumenta l’ ignoranza,  perché se non si dove indirizzare la propria ricerca e non si lascia il tempo per “ lasciar posare” le nozioni apprese.

Ecco allora che l‘ antidoto ad Avidya, l ‘ignoranza , è rappresentato dalla Conoscenza , una Conoscenza che non sia solo nozionistica ma anche metafisica che piano piano piano porti  alla comprensione della vera essenza della realtà in viviamo.

E il primo passo di questo entusiasmante viaggio di ricerca parte dalla conoscenza di se stessi, della propria storia, delle proprie radici e delle proprie emozioni.

Buon viaggio a tutti

STAR


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