IL GEMELLO RITROVATO

Noi crediamo di essere responsabili della nostra vita ma in realtà siamo governati da tantissime forze invisibili che ci tengono bloccati i una realtà che non ci appartiene.
Ogni individuo ha un suo mondo e legami sottili con le persone che la circondano.

L’uomo da sempre si è inventato miti, parabole e leggende per trasmettere degli insegnamenti: l’uomo si è evoluto tramite le storia che si è raccontato, perchè l’anima ama le storie, e con la tecnica delle Costellazioni Familiari, vivendo attivamente le storie degli altri, ogni persona rivede se stessa e parla con la propria anima.

Fra le situazioni che mi sono capitate, una in particolare mi ha colpito, perché, visto che
“ nulla è per caso”, ha una profonda risonanza con la mia vita.

sincronicita

Un pò di tempo fa venne da un ragazzo sui 40 anni e mi ha pose una domanda particolare, e vorrei condividere questa esperienza perchè è una cosa che capita frequentemente e qualcuno si potrebbe riconoscere.

Mi ha chiesto come mai si sentiva sempre pervaso da una grande tristezza in particolare il giorno del suo compleanno, che era passato da poco.
Gli ho chiesto di rappresentare, scegliendo tra i pupazzetti, la sua famiglia di origine, che era composta da suo padre, sua madre, sua sorella e la tristezza.

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Il ragazzo ha scelto i pupazzetti e li ha disposti tutti su una linea uno di fianco all’ altro a partire dal padre, per poi proseguire con la sorella, la madre e poi lui, con la tristezza appoggiata dietro le sue spalle.
Sembrava un famiglia dove non erano ben chiari né i ruoli nè chi prendeva le decisioni, ma oltre a questo colpiva il fatto che il pupazzetto che si era scelto come rappresentante, un bambino giallo con la testa nera, sembrava proprio volgere lo sguardo verso il basso.
Prima di procedere ulteriormente, gli ho chiesto che cosa provava, e lui mi ha detto che si sentiva agitato. In effetti il suo respiro era diventato più affannoso.

A quel punto gli ho chiesto di scegliere un altro pupazzetto e di sistemarlo sdraiato a terra in direzione dello sguardo di quello che rappresentava lui.
Fatto questo, gli ho chiesto nuovamente come si sentiva. Mi ha risposto che si sentiva attratto da quella figura sdraiata e che le sue emozione erano aumentate, facendogli provare una forte commozione.

Gli occhi erano diventati lucidi e lui non capiva quanto stava succedendo, cosa estremamente comprensibile per una persona che per la prima volta faceva una costellazione.
Ho cercato di tranquillizzarlo, spiegandogli un po’la situazione, e gli ho chiesto se era a conoscenza di aborti di sua madre. Alla risposta negativa, gli ho domandato ancora se era scomparsa qualche persona della sua famiglia o qualcuno a cui era stato molto legato.

A fronte anche di queste risposte negative, ha incominciato a risuonare qualcosa pure dentro di me, allora gli ho chiesto se era mancino o destrimane. Mi ha risposto che scriveva con la destra, ma che non era completamente sicuro di non essere mancino.
A questo punto gli ho fatto fare un semplice test in uso nella metodologia del dott. Hamer, che permette di individuare con una certa sicurezza un mancino rispetto ad un destrimane, cosa molto importante nella diagnostica della Nuova Medicina, perché dalla lateralità della persona dipende anche l’origine del conflitto che ha generato la malattia. Ma questa è un’altra storia, e a me serviva solo verificare la vera natura mancina del ragazzo, perché sarebbe stata un chiaro segnale dell’ipotesi che stavo per formulare.

Questa variante non tipicamente costellativa gliel’ho fatta fare perché la stessa era capitata anche a me, ed in quel momento in ragazzo era proprio il mio specchio.
L’ipotesi era quella che la figura a terra rappresentasse il frutto di un’inconsapevole interruzione di gravidanza, che può dar vita alla “ sindrome del gemello scomparso”.
Succede che due anime siano insieme nel ventre materno, ma poi, per cause fisiologiche o altro, una delle due non ce la a completare il periodo della gravidanza e viene “riassorbita” nel corpo materno ed espulsa in una sorta di aborto inconsapevole senza che se ne sappia nulla.
L’anima rimasta, però, sa di avere avuto un gemello e si porta sempre addosso nella vita il senso di colpa di essere sopravvissuta a scapito dell’altro, generando un movimento della coscienza che la può portare a voler seguire il fratello scomparso.

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I sintomi più diffusi di questa sindrome sono una persistenza tristezza ( che nel ragazzo si acutizzava nel giorno del suo compleanno), una manifesta incapacità di riuscire a portare a termine i propri progetti di vita e spesso il mancinismo.
La presa di coscienza di questo fatto, che viene resa possibile dal “ Campo “ di una costellazione familiare, è un passo fondamentale per andare verso la soluzione del problema.
Ho spiegato queste cose al ragazzo che è rimasto molto sorpreso e gli ho chiesto di pronunciare la frase : “ Cara anima, ora io so e ti vedo, tu hai seguito il tuo destino e io devo ora seguire il mio con amore e gioia”

Dopo avergliela fatta pronunciare, cosa che gli ha procurato una grande emozione, gli ho chiesto di riguardare la sua disposizione dei pupazzetti e gli ho chiesto se sentiva ancora la tristezza così presente. Lui mi ha guardato con un grande sorriso dicendo di sentirsi molto più leggero.

Aveva anche messo la tristezza molto lontano da sè.

Questa esperienza così profonda per il ragazzo, ma anche per me, perché era andata in perfetta sincronicità anche con quello che mi era successo, mi ha molto colpito e mi ha dato la conferma per proseguire con ancor maggior volontà su questo cammino,
al fine di mettermi con umiltà al servizio degli altri per aiutarli a ritrovare i fili delle propria vita.

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2 risposte a "IL GEMELLO RITROVATO"

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