L’atto di offrire qualcosa senza aspettarsi nulla in cambio è conosciuto come altruismo. Ma fino a che punto si può dare senza ricevere?
È davvero giusto?
Non bisogna dimenticare che tutto in questa vita è “andata e ritorno”. Forse oggi non otterrete nulla di quello che meritate, ma domani avrete la vostra ricompensa.
Secondo gli Ordini dell’Amore teorizzati da Bert Hellinger, la percezione dell’equilibrio tra Dare e Ricevere non si forma attraverso valutazioni di livello quantitativo ma piuttosto è basato sul grado di soddisfazione rispetto a ciò che ci si scambia, che può essere anche di natura molto diversa.
C’è da dire che la dinamica Dare-Ricevere esiste anche fra genitori e figli, nel senso che il punto di equilibrio è rappresentato dal fatto che i genitori sempre danno ed i figli sempre ricevono.
Qualora così non fosse per i figli che pensano di dover ricambiare i loro genitori, la coscienza percepirà un enorme disagio trasmettendo forte dolore nella vita di quei figli. L’equilibrio tra Dare e Ricevere rinforza enormemente il legame di coppia. Esso è anche importante nei rapporti sociali come ad esempio fra soci in affari, oppure nelle relazioni politiche dove lo scambio di favori è la regola del gioco, ma l’equilibrio fra Dare-Ricevere è importante in ogni organizzazione sociale.
La coscienza vigila sull’equilibrio e quando si apre un debito dopo aver ricevuto da qualcuno, subito agisce sostenuta dalla spinta del senso di colpa. Così come all’accendersi di un credito per aver dato, il senso d’innocenza sosterrà nella coscienza un sentimento d’atteso contraccambio.
Spesso gli “innocenti” pretendono di essere ricambiati e questa è una posizione di forza nelle relazioni la quale genera sofferenza nel sistema. “Dopo tutto quello che ho fatto per te…”
La dinamica Dare-Ricevere produce un tipo di coscienza che si forma crescendo e nella vita di relazione. Infatti, come già detto, alla nascita il figlio conosce solo Ricevere perché la prima relazione è con l’eterno Dare del genitore. Solo successivamente con l’istaurarsi di nuove relazioni si sperimenta l’equilibrio fra Dare-Ricevere.
Quindi possiamo dire che Dare e Ricevere nella loro armonia, sono alla base della nostra esistenza, il costante equilibrio nel voler dare e nel dover ricevere genera il raggiungimento di un bilanciamento: ciò accade qualora chi riceve può dare a sua volta e chi dà riesce a ricevere.
La ricerca costante di questo equilibrio è alla base della vita umana.
Può apparire un meccanismo automatico, ma non lo è, e questo implica il raggiungimento di diversi livelli di coscienza.
PRIMO LIVELLO: resta difficile ricevere dagli altri, perché ricevere corrisponde a sentirsi in obbligo di debito; si perde la propria innocenza , si è obbligati verso il donatore e la libertà da questo vincolo si esprime in noi come dovere nel restituire. E’ più semplice non ricevere niente, in modo da non dover dare niente.
Secondo B. Hellinger il tentativo di mantenere la propria innocenza ci porta però a non immergerci nella vita, mentre la vita richiede impegno e soprattutto partecipazione: chi rimane fuori dal gioco si esclude. Chi attua questa scelta potrebbe sentirsi migliore degli altri, più puro o superiore, ma nello stesso tempo sarà profondamente vuoto ed insoddisfatto.
SECONDO LIVELLO: Bert Hellinger chiama questa condizione “Sindrome del benefattore”, ed è la situazione di chi vuole dare più di quello che si ha ricevuto.
Questo possono farlo solo due categorie: i genitori verso i figli e tutti coloro che per loro posizione sociale debbono prendersi cura di altri (insegnanti, tutori, etc). Chi, non trovandosi in queste due categorie, adotta il modo di pensare: “Va meglio quando sei tu a sintirti in obbligo, rispetto a sentirmi in debito io”, induce un forte squilibrio nelle relazioni. In questi casi il “benefattore” sarà spesso evitato e potrà sentirsi solo, considerando gli altri come degli ingrati.
TERZO LIVELLO: L’equilibrio e l’armonia risiedono nello scambio, nel dare e nel ricevere reciprocamente , nel bilanciare le forze e la reciproca soddisfazione. Bert Hellinger suggerisce che lo scambio ci dona “una felicità non regalata, ma costruita”. Dopo uno scambio reciproco ci si sente apposto, libero e felice di aver costruito nella pace.
QUARTO LIVELLO: Ed infine quando non possiamo ricambiare abbiamo quella enorme possibilità di compensazione rappresentata dal ringraziare. In molte circostanze dire GRAZIE è l’unica possibilità di chi riceve per compensare. Persone in gravi situazioni di disagio come malattie, handicap, eventi inaspettati ed insormontabili, in condizioni di estremo bisogno hanno la possibilità di riconoscere chi loro da col cuore e ringraziare.
La parola Grazie fa scattare in noi profondi e straordinari meccanismi emozionali, i quali uniscono ad un livello superiore.
” La vita è come uno specchio: ti sorride se la guardi sorridendo. “
– Jim Morison –