L’Essere Umano, specie quello occidentale, ha letteralmente perso la capacità di decifrare i “Segni” che si presentano nella sua vita, così come ha perso interesse per l’interpretazione degli avvenimenti che accadono durante la propria esistenza.
Per chi è già sulla via del risveglio è più facile capire come l’esistenza offra la possibilità di ricevere indicazioni dalla vita stessa, dagli avvenimenti e dagli incontri che capitano ogni giorno. Basti pensare ai contadini di un tempo, ai quali bastava alzare gli occhi al cielo per capire quando stava per arrivare qualcosa di buono o di brutto.
A loro bastava osservare i segni del cielo, proprio come gli animali riescono a sentire con molto tempo in anticipo l’arrivo di un terremoto o di altri cataclismi naturali e lo manifestano pure a noi umani con il loro comportamento.
Questi avvisi sono dei “segni” che possono annunciare dei cambiamenti importanti in arrivo o dare indicazioni su scelte da effettuare, il problema è che gli umani, sempre troppo affaccendati in altre questioni materiali , hanno perso la sensibilità del Cuore e non sono più grado di coglierli e interpretare il loro significato più profondo.
“ Era una bella mattina, l’aria era fresca e tersa, il sole appena levato dava calore e fiducia. IAMAN lo prese come un buon auspicio , tirò un forte respiro ripetendo fra se “ in alto il cuore” , accarezzò dolcemente il suo cavallo YHAO e partì deciso in direzione del sole. Cavalcò tutta la mattinata, attraversò la grande valle del fiume RHON e si diresse poi verso le colline nere in una zona selvaggia di cui aveva sentito parlare ma dove non era mai stato.
Si fermò sulla riva di un fiume all’ ombra di un grande albero per mangiare e far riposare il suo cavallo. Era da poco ripartito, quando all’improvviso un uccello si librò in volo da un cespuglio. Era un falco bellissimo e si mise a compiere delle spettacolari evoluzioni proprio davanti a lui, alzandosi in alto per poi ricadere in picchiata, per un lungo tratto volò al suo fianco e sembrava quasi che lo guardasse negli occhi, poi con una virata improvvisa girò in alto verso Nord in direzione dell’ antico villaggio di FARDARD ai piedi del monte NAGAL , e piano piano sparì nel cielo.
IAMAN sorrise. Le evoluzioni e la corsa con il falco lo avevano emozionato, e poi aveva imparato a cogliere i segnali che vengono a noi nei modi più inaspettati.
Spronò quindi il suo cavallo e puntò in direzione del villaggio.
Ma proprio in quel momento una nuvola oscurò il sole e un brivido gli salì lungo la schiena.
Non sempre i segnali sono quelli che vorremmo e bisogna avere il cuore aperto per comprenderli e molta forza per seguirli…..”
Dalla Storia di Iaman e il Giardino Incantato
In questo periodo storico gli uomini hanno cominciato a ricercare il proprio Dio nella scienza e nella tecnica perdendo così la connessione con la propria parte più intima e la propria sacralità.Sacro infatti era un territorio preciso e circoscritto che veniva racchiuso da un tempio e da una cattedrale in cui l’ uomo poteva raccogliersi e attraverso i simboli in esso contenuti e le pratiche che vi venivano praticate poteva provare a oltrepassare il limiti del mondo visibile.
Questo Spazio Sacro era poi possibile ricercarlo e costruirlo anche all’ interno di se stessi.
Ora che la vista nella società occidentale è abbagliata dal frenetico consumismo che ci circonda e non si trova più nemmeno il tempo per alzare gli occhi al cielo, così come allo stesso modo anche le orecchie ormai si solo abituate al frastuono della società moderna, e la nuova fede è diventata la tecnica e la tecnologia si è persa completamente la capacità di SENTIRE.
“… la tele dice che le strade son pericolose ma l’unico pericolo che sento veramente è quello di non riuscire più a sentire niente, il profumo dei fiori l’odore della città il suono dei motorini il sapore della pizza le lacrime di una mamma le idee di uno studente gli incroci possibili in una piazza di stare con le antenne alzate verso il cielo
io lo so che non sono solo …”
Jovanotti
Questo è l’addormentamento in cui ci siamo inabissati, non riusciamo più a cogliere i messaggi, i segni che la vita ci mette davanti.
“Vegliate perché non sapete quando verrà il momento ! “ E’ scritto nel Vangelo di Marco, ma la gente ha smesso di vegliare da un bel po’, e non si rende conto di come stiano accadendo molte, troppe cose insolite e piuttosto allarmanti su questo pianeta Terra.
Nasce così l’incapacità di “leggere” il mondo intorno a noi, di relazionarci in maniera aperta e consapevole con quanto ci circonda.
Il “segno” o anche intuizione profonda, visione, presagio, viene spesso associato ad un miracolo, o un prodigio, o comunque un qualcosa che sfugge alle leggi della natura. Ma in realtà un segno è un indizio, non una rivelazione, il segno ci suggerisce una realtà non evidente, parallela, che dev’essere interpretata direttamente dall’intuizione e dal cuore.
Quindi Decifrare i segni”, è una capacità che non ha a che fare con l’intelligenza o la cultura di una persona; ma bensì con l’evoluzione della propria Coscienza, con la disponibilità ad accettare nuovi paradigmi e l’intenzione a trascendere la realtà ordinaria, al mistico. Una persona controllata dalle regole imposte subdolamente dalla società e dominata dalla propria macchina psicofisica diventa così meccanica, incapace di scegliere ma solo di reagire e di percepire e allinearsi con segnali che invia l’ Universo.
I “Segni” non si presentano in maniera evidente, e per essere riconosciuti, è necessario possederne la disponibilità a riconoscervi un linguaggio, un linguaggio che non è completamente umano, è il linguaggio dei segni, molto simile a quello dei sogni , anche questo da saper interpretare, un linguaggio che le antiche civiltà conoscevano molto bene.
Chi si preclude questa possibilità, non possiede neppure gli strumenti minimi per poter riconoscere un segno, semplicemente non riuscirà a “vedere” alcun collegamento fra l’avvenimento ed il corrispettivo significato più sottile. Viviamo con il pilota automatico inserito, a volte facciamo le cose senza neanche rendercene conto, senza pensare a ciò che stiamo facendo, semplicemente facciamo tutto in maniera meccanica, abituale. Basta pensare a quando guidiamo l’automobile, lo facciamo in maniera totalmente automatica, senza pensarci e tanto meno senza vedere realmente il paesaggio lungo la strada. Ecco, anche il resto della nostra vita, procede allo stesso modo seguendo sempre lo stesso schema.
Come uscire dunque da questa vita in cui siamo semplicemente schiavi ?
Per prima cosa occorre aprire la propria mente, accettare nuove idee e nuovi paradigmi e cominciare agire diversamente , magari incominciando ad osservare le eccezioni, lasciando da parte le abitudini, e incominciando e ricercare il senso magico e nascosto della vita.
Ci si potrebbe così accorgere di quante eccezioni in realtà siano presenti intorno a noi, e di quanto poco sappiamo non solo del mondo naturale, ma soprattutto di quello invisibile , della realtà più sottile che ci circonda. Come tutte le cose la tecnologia ha dei lati positivi, e ha reso infatti facilmente fruibili una grande quantità di informazioni e quindi ampliato le possibilità di scelta rendendo possibile praticare un percorso di crescita, una disciplina, una via e ce ne sono tante , che mostri nuove strade di conoscenza di se stessi e della propria vera natura.
Un’ altra strada molto più semplice e applicabile ogni giorno nella vita quotidiana è quella di incominciare ad osservare le “ coincidenze significative” e notare a quanto siano frequenti, si inizierà così a nutrire seri dubbi sul fatto che si tratti solo e soltanto di banali coincidenze.
Lo psicanalista e antropologo svizzero, Carl Gustav Jung, sosteneva che le coincidenze fossero, in realtà, qualcosa di molto più complesso e affascinante, ed egli preferiva parlare di “sincronicità”, di qualcosa appartenente ad un ordine superiore, e che vuole significarci “qualcosa”, a patto che siamo abbastanza presenti per rendercene conto.
Tutto questo ci suggerisce come il nostro mondo, o meglio, la dimensione in cui ci troviamo a vivere, entri a volte in contatto, misteriosamente, con altri mondi paralleli, con altre dimensioni regolate da leggi diverse dalle nostre che influenzano profondamente la nostra vita.
Gli eventi sincronici i richiamano la nostra attenzione sul fatto che le vite sono storie e hanno una certa struttura: un intreccio che non sempre siamo immediatamente in grado di percepire ma che, in momenti chiave della nostra esistenza, ci balza all’occhio in seguito a una sorta di convergenza di eventi esterni e condizioni interiori che noi, a mio avviso sbagliando, immaginiamo plausibile soltanto nei romanzi.
” E proprio come nei romanzi gli eventi sincronistici hanno un impatto denso di significati. Essi ci offrono una visione diversa di noi stessi, una prospettiva più ampia sulla nostra esistenza, oppure una comprensione più profonda degli altri e del mondo.”
Nulla Succede per Caso – Robert Hopke