Avere successo nella vita non significa essere famoso, avere una casa grande, una macchina sportiva oppure accumulare soldi, cose per poi volerne altre, in un gioco senza fine.
Sai qual è il più grande trionfo della vita?
E’ poter essere se stessi e sentirsi orgogliosi di esserci riusciti. Anche le piccole cose possono riempirci di orgoglio; il problema è che siamo troppo focalizzati sugli altri per connetterci con noi stessi.
Arrivare dove si vuole arrivare è una questione di mentalità: ci vuole una mentalità in espansione, non fissa. Non deve mai essere accompagnata da frasi del tipo: “non posso farcela” “ho paura di fallire”.
Perché, che ci credi o meno, c’è sempre speranza, nulla è irreparabile. Non lasciare che gli altri spengano i tuoi sogni o ti tolgano la dignità. Non lasciarti vincere, perché il successo è semplicemente l’atteggiamento che assumi nei confronti della vita.
Certo il pensiero positivo e una mentalità aperta aiutano molto a coltivare una buona autostima, ma ci sono anche delle leggi più sottili.
Esistono infatti degli ordini che possono determinare il success o l ’insuccesso nel lavoro e nella professione, quindi nella vita.
Scoprire e risanare le disarmonie di questi ordini è un passo decisivo verso il successo nella propria vita.
Il nostro primo grande successo è la nostra nascita.
Con la nascita abbiamo dimostrato per la prima volta la nostra capacità di affermarci ed in quel momento abbiamo tirato fuori tutta la nostra energia.
Da questa esperienza si può trarre la forza di cavarsela con successo anche in futuro.
Se, ad esempio, ci hanno aiutato a nascere tramite un parto cesareo o con l’aiuto del forcipe, tenderemo ad aspettarci che qualcuno faccia le cose per noi.
Se invece riusciamo a vedere e rielaborare la nascita e superiamo il passaggio che ci ha “ostacolato” alla vita, possiamo davvero vivere pienamente senza aiuti esterni, essendo autonomi e prendendo quello che è giusto per noi.
Il momento della nascita è quindi importantissimo; alcuni studiosi come Bruce Lipton dicono che
riceviamo condizionamenti dall’ambiente esterno fino a 9 mesi prima del concepimento.
In molte culture sciamaniche si fanno rituali per rivivere il momento della propria nascita cosa che viene fatta anche ai nostri giorni nell’ambito di alcune scuole di genealogia.
Strettamente legato alla nascita c’è il rapporto con la madre.
Il primo grande movimento è quello che compiamo andando verso nostra madre: prendere la madre come fonte della vita, con tutto quello che insieme a lei fluisce verso di noi.
Chi non ha una buona relazione con la propria madre ha l’obiettivo di farsi riconoscere sia professionalmente che umanamente.
Chi ha bisogno di essere visto, non ha riconosciuto la grandezza dei genitori.
Prima si riconosce la grandezza dei propri genitori, prima i genitori si sentono pronti a riconoscerci come Figli.
Questo è l’unico vero riconoscimento di cui abbiamo bisogno, in quanto abbiamo il maschile ed il femminile dentro di noi e non abbiamo più bisogno di essere riconosciuti da nessun altro.
Il successo, ovunque noi lo cerchiamo, ha una propria saggezza, che ci spinge ad identificare limiti e confini entro i quali manifestare la nostra validità e la nostra espressione creativa e spirituale.
La continua e volenterosa disposizione a cogliere cosa siamo chiamati a realizzare da parte delle più alte ragioni dell’Universo ci aiuta ad avere la percezione del successo.
Perché il vero successo non è essere acclamati dalle moltitudini, ma, in stretta connessione con la propria Aspirazione, è l’aver prodotto un bene per la Vita, anche se questo portasse del bene ad una sola persona.