COME SUPERARE LE PROPRIE CONTRADDIZIONI E COSTRUIRE IL PROPRIO FUTURO IN 4 PASSI

Ciò a cui opponi resistenza persiste. Ciò che accetti può essere cambiato”

Carl Gustav Jung

non-attaccamento

Esistono due tipi di Cambiamento: quello che desideriamo con tutte le nostre forze e che non avviene mai e quello che ci travolge nonostante la nostra volontà.

Il cambiamento è una delle parole più usate degli ultimi tempi, tutti vorrebbero  cambiare la propria vita consapevolmente , ma in realtà pochi ci riescono, anzi la maggioranza subisce cambiamenti non voluti e indipendenti dalla propria volontà. La famosa citazione di Jung sopra riportata offre una chiave  veramente molto efficace per riuscire a governare il cambiamento e  attraverso di essa egli ci spiega come tutto ciò che non abbiamo portato alla coscienza,  e che quindi non abbiamo accettato interiormente, torna sotto forma di Destino nel mondo esteriore.

Cosa significa questo  esattamente?

Vuol dire che non basta il pensiero positivo e nemmeno una forte volontà per poter vedere dei cambiamenti concreti e duraturi nella nostra propria vita .

Per fare in modo che questo avvenga  nel mondo nel quale viviamo, dobbiamo entrare in un nuovo stato di coscienza, che  tende a NON opporre resistenza, ma tende  ad accettare la  realtà  che stimo vivendo nel momento presente.

Accettare e riconoscere questo è il primo passo per poi poterla cambiare.

Infatti se si incomincia a prestare attenzione alla situazione presente ci può accorgere di come si  tenda a dare più importanza  alla nostra difficolta , problema o dolore generando  così una resistenza, che  indirizza la nostra energia, la nostra concentrazione, le nostre attenzioni, verso ciò che NON vogliamo!

Ecco perché questo mondo “gira al contrario”, perché siamo proprio noi che sfidiamo le leggi Universali che lo regolano, in quanto ogni volta che opponiamo resistenza a ciò che si è “manifestato” non facciamo altro che aggiungere energia e potere a quell’avvenimento o a quella circostanza.

Chi è contro la guerra crea altre guerre, chi è contro la droga crea la nascita di altre droghe, chi combatte il terrorismo crea altro terrorismo e via dicendo.

Guardatevi attorno con sincerità e capirete che è realmente così, perché questa è la legge dell’Universo, e Jung quando disse “Quello a cui opponi resistenza persiste” intendeva proprio questo.

Normalmente si  crede che per eliminare un problema sia necessario concentrarsi su di esso; ma tutto ciò è fuori luogo, che senso ha per noi focalizzare tutta la nostra energia su un  particolare problema  anziché concentrarci sulla soluzione?

Questa diventa quindi la prima chiave di svolta , accettare la situazione così com’è,  poi portare l’ attenzioni sulle soluzioni anzichè sul problema.

Il terzo passaggio consiste nel “lasciare andare” l’ attaccamento che ci lega ad una situazione negativa e dolorosa. Quando si cerca di  controllare qualcosa si esce  dal flusso della vita, quindi diventa  necessario imparare il meccanismo del vivere con le mani e le braccia aperte, in segno di accoglienza, non di controllo.

L’attaccamento alle cose e alle persone è una vera prigione che ci lega all’infelicità e ci condiziona in ogni istante della nostra vita.

Una delle chiavi per uscire da questa prigione è quella di imparare a coltivare il Distacco, che  non significa rinunciare alle cose, ma cercare di raggiungere quello stato di calma che permette di esser presenti in ogni situazione e a non identificarsi con qualsiasi emozione, ricordo sensazione che invada improvvisamente la coscienza.

Questo non vuol dire rinunciare a desiderare,  cercare di raggiungere i propri obiettivi, e godere della ricchezza e della pienezza della vita, ma   perseguire  il “Non attaccamento”, che  ci ricorda  sempre che tutto può passare e  trasmutare in continuazione in un continuo ciclo come quello della natura.

La nostra attenzione si sposta così gradualmente dai desideri e dai loro oggetti allo spazio entro cui sorgono, lo schermo della nostra consapevolezza. Allora cessa la dipendenza dai desideri e rimane lo stato desiderante, che è uno stato di amore.

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L’ ultimo passaggio di questo percorso consiste nel portare alla luce i propri lati oscuri , i  legami torbidi e condizionanti con il proprio sistema familiare, le proprie credenze limitanti e iniziare il percorso di conoscenza di se stessi e della propria  individuazione per trovare il proprio scopo della vita,  Chi guarda fuori sognachi guarda dentro si sveglia, per tornare a citare Jung.

Un percorso impossibile ?

NO , Tutti noi abbiamo dei talenti, tutti noi se ci guardiamo dentro siamo forza creatrice.

Solo che ci siamo addormentati, facciamo sempre le stesse cose, inseguiamo i sogni degli altri continuando a seguire sempre gli stessi schemi mentali. Ma ognuno di noi conserva sempre un proprio potere, quello di scegliere, puoi ancora decidere in qualunque momento  dove vuoi indirizzare le tua energia, se verso l’ alto o verso il basso.

Se si vuole volare occorre liberare le proprie ali.
Puoi scegliere di farlo subito, Ora.

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2 risposte a "COME SUPERARE LE PROPRIE CONTRADDIZIONI E COSTRUIRE IL PROPRIO FUTURO IN 4 PASSI"

  1. Non è corretta la citazione, jung affermava: ” ciò a cui resisti persiste, quel che accetti si trasforma”.
    È molto diverso il “si trasforma” dal “può essere cambiato”. Jung si riferiva ad una legge universale ben conosciuta già ai mistici cristiani e cioè l accettazione (Amore) letteralmente guarisce e trasforma, dicendo “può essere cambiato” si riduce tutto all’ennesima scioccezza motivazionale.
    Cè differenza.

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